S.C.U.O.L.A.
Saperi Condivisi Uguali Opportunità Libero Apprendimento
Responsabile del Progetto: Daniela Mammini
Coordinamento: Stefania Vannucchi e Edoardo Martinelli
Alla sperimentazione per l’anno scolastico 2007/08, parteciperanno i seguenti insegnanti:
Plesso Gandhi primaria
- Luchini Carla
- Mazzei Malinda
- Rita Capizzi
- Sara Mattei
- Monica Sanna
- Immacolata Iannone
- Concetta Sciaundone
- Stefania Vannucci
Plesso Gandhi infanzia:
- Claudia Poli
- Daniela Calistri
- Elisabetta Della Corte
- Cinzia Giunti
Plesso L. da Vinci primaria
- Rosanna Bartoletti
- Mariangela Tatti
- Gabriella Tarchiani
- Rossella Mannori
Plesso Zipoli secondaria primo grado
- Marzia Giovannetti
- Luca Maccelli
- Franco Luciano Bettini
- Anna Ferrante
- Angela Miriana Petruzzi
Il progetto è strutturato come un percorso aperto, in modo che altri insegnanti possano condividere le modalità, i principi, gli obiettivi inserendosi anche in tempi e spazi da definire strada facendo.
PREMESSA
L’ idea è partita dopo il collegio docenti di gennaio al quale ha partecipato Edoardo Martinelli, collaboratore del Centro Territoriale Handicap. L’allievo di Don Lorenzo Milani ci ha riferito le metodologie e le tecniche utilizzate dal Priore nel suo modo di insegnare, dove si privilegiava la relazione Maestro - Alunno.
A Barbiana si dava importanza al tempo, inteso come scolè e non come tempo solo cronologico. Il maestro era un regista e portatore di strumenti: produceva e coordinava il processo d’apprendimento, considerando i bisogni reali e i livelli di partenza. Dava, insieme alla parola, una ben fornita cassetta degli attrezzi, utile alla vita e al lavoro. A Barbiana si includeva tutti, sviluppando le potenzialità di ognuno e le diverse intelligenze.
Nel corso dei nostri incontri ci siamo posti diversi interrogativi. E’ venuto spontaneo tradurli in tanti fogliolini che, raccolti per argomenti e prendendo a modello la scrittura collettiva di Mario Lodi e dei ragazzi di Barbiana, hanno gradualmente costruito il nostro futuro contesto sia per le nuove attività che per quelle legate alla continuità educativa.
Abbiamo scoperto l’importanza degli obiettivi che si legano alle fasce d’età e d’interesse, aspetti che dobbiamo ben strutturare considerando il contesto dentro il quale opera la scuola e il gruppo classe. Tale metodologia accompagnerà l’allievo dalla scuola materna alla scuola secondaria di primo grado. Il contesto, di per sé flessibile, sarà sottoposto alle modifiche determinate dai cambiamenti che si legano alla realtà politico-socio-economica dell’Istituto Comprensivo Gandhi.
Attraverso un confronto tra docenti dei diversi ordini di scuola abbiamo rilevato la necessità di:
- costruire un percorso educativo e didattico comune e continuativo per tutto l’Istituto Comprensivo
- ampliare senza ripetere gli stessi apprendimenti
- evitare divisioni disciplinari dentro ambiti specifici e condivisi
- dare importanza al momento in cui alunni e docenti si raccolgono in cerchio, all’inizio e alla fine della giornata
- sviluppare le abilità sociali di ogni alunno
- lavorare su tempi lunghi nella formazione del gruppo classe
- strutturare percorsi di socializzazione
- migliorare la relazione docente-alunno
- migliorare l’autostima dei ragazzi tramite un clima positivo
- sfruttare il motivo occasionale (motivazione) per arrivare al motivo profondo (nucleo della disciplina)
- utilizzare il metodo di apprendimento cooperativo
- costruire le mappe concettuali
- favorire la trasmissione agli alunni del concetto di “Long-life Learning” (Formazione permanente oltre il periodo scolastico)
Gli argomenti affrontati nei vari gruppi di lavoro sono stati i seguenti:
-
metodo
-
abilità sociali
-
materiali
-
spazi e tempi
-
documentazione e valutazione
-
divertimento e svago
1. IL METODO
Come diceva Don Milani, la scuola è il luogo per imparare ad apprendere, a pensare con la propria testa e ad essere responsabili. A scuola, come nella vita, non possiamo distinguere l’apprendere dal fare, poiché si impara con il cervello, con le mani, con tutti i sensi e con il cuore, ed è indispensabile apprendere insieme, non da soli.
L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO - A.C
L’Apprendimento Cooperativo è un metodo di insegnamento/apprendimento che si basa sulla teoria dell’interdipendenza sociale e si propone di migliorare l’apprendimento sfruttando tutte le risorse presenti nella classe.
Parlando di risorse si fa riferimento non solo al sapere del docente, ma anche e soprattutto alle abilità e alle competenze dei discenti.
Esistono due modalità fondamentali di attuazione:
1. Studio e apprendimento in coppia
2. Studio e apprendimento in gruppi struttura
Per organizzare un’ attività di A.C. è necessario stabilire passi ben precisi:
-
specificare gli obiettivi della lezione
-
prendere decisioni preliminari
-
spiegare l’ obiettivo e il tipo di interdipendenza
-
controllare gli studenti durante l’ apprendimento e intervenire all’ interno dei gruppi per assisterli verso il raggiungimento dell’ obiettivo e incrementare le abilità interpersonali
-
valutare il buon funzionamento del gruppo riguardo l’apprendimento e l’aiuto reciproco.
Per una buona realizzazione di attività in A.C. è necessario dare ai componenti del gruppo dei compiti in base alle abilità possedute.
Quindi è opportuno provvedere a:
- preparare gli studenti alla cooperazione attraverso l’insegnamento di norme di comportamento per un’ uguale partecipazione
- dare a ciascun componente il proprio ruolo o compito da svolgere
- valutare e migliorare il lavoro di gruppo
- dare un riconoscimento di gruppo
- incentivare la responsabilità individuale: ognuno deve apportare il proprio contributo per raggiungere lo stesso obiettivo
- fornire uguale opportunità di successo, in quanto ogni studente può raggiungere l’ obiettivo proposto al gruppo.
L’interdipendenza sociale produce effetti positivi sulla socializzazione favorendo un successo reciproco fra i membri del gruppo:
- dando e ricevendo aiuto e assistenza
- scambiando risorse e informazioni
- dando e ricevendo feed-back sul lavoro di squadra e orientato
- sfidando le ragioni degli altri
- incoraggiando ad impegnarsi per il successo
- influenzando mutuamente il comportamento e il pensiero degli altri
MAPPE CONCETTUALI M.C.
Una mappa è essenzialmente una rappresentazione grafica che serve per comunicare informazioni chiare e trasmettere dati utili, evidenziando almeno tre aspetti:
- l’oggetto del nostro ragionamento
- i concetti che vogliamo evidenziare
- il percorso del ragionamento: i legami fra i concetti espressi e l’oggetto del nostro ragionamento
I gradi di complessità della rappresentazione a mappe dipendono molto dall’argomento affrontato, dalle conoscenze a disposizione di chi li realizza e dall’età mentale.
Lavorare su M.C. richiede:
- interdipendenza positiva fra colleghi e alunni
- interdisciplinarietà operativa fra docenti
- flessibilità oraria per svolgere le attività
- organizzazione laboratoriale
- verifica in itinere fra i vari gruppi
- verifica finale
SCRITTURA COLLETTIVA S.C.
La scrittura collettiva è una modalità di produzione che prevede l’apporto di tutti, mettendo insieme piccoli frammenti in affreschi collettivi, collaborando, giocando, lavorando a progetti a firma multipla. Non è un semplice collage di testi, pensieri e immagini, ma presuppone il lavoro sulle mappe concettuali e l’apprendimento cooperativo.
Le idee di ciascuno, riguardo a un qualsiasi argomento, vengono scritte su foglietti. Si riuniscono i foglietti imparentati in grandi monti e sono capitoli. Ogni capitolo si divide in monticini e sono paragrafi. I paragrafi saranno poi riordinati in un testo logico che verrà scritto, corretto e letto dal gruppo e da persone esterne.
MOTIVO OCCASIONALE M.O.
L’educazione, come l’apprendimento, è un processo dinamico che deve partire dal motivo occasionale, ossia dalla realtà, per condurre alla conoscenza. Realtà come vissuto esperenziale d’ogni alunno, nel concreto, nel immaginario e nel fantastico.
Il motivo occasionale deve diventare una strategia didattico-educativa che parte dall’interesse e dalla motivazione per arrivare al nucleo fondante le discipline.
È fondamentale l’ascolto reciproco dove alunni e docenti abbiano regole condivise. In questo contesto i bambini partecipano in modo attivo e l’insegnante non perde la sua funzione di “regista e portatore di strumenti”.
RICERCA AZIONE - R.A.
La Ricerca Azione, come metodologia, si manifesta dentro un sistema più flessibile, aperto alle novità e agli eventi inattesi. Si avvale della capacità collettiva di ascoltare, di auto-ascoltarsi, della disponibilità di condividere obiettivi, passioni e clima di classe. In sostanza una qualità che nella scuola alimenta le esperienze cooperative e la capacità di condividere con altri un progetto comune. Il processo di Ricerca Azione in ambito formativo presuppone che tutte le persone coinvolte siano in grado di sviluppare una visione globale e abbiano chiaro il bagaglio delle conoscenze utili all’alunno nelle diverse fasce d’età.
LABORATORI
La scuola dei laboratori ha il merito di assicurare un assetto organizzativo di stampo modulare, aperto, flessibile, polivalente, superando le pratiche di insegnamento- apprendimento unidirezionali.
E’ possibile far convivere all’interno di uno spazio-ambiente sia gli angoli disciplinari, sia gli atelier-laboratoriali multidisciplinari. Così ad esempio, nello stesso spazio, possono integrarsi l’angolo dei linguaggi con l’atelier grafico-pittorico oppure l’angolo logico-matematico con l’atelier musicale e così via.
Il percorso interdisciplinare e trasversale rappresenta, anche in questo caso, l’essenza principale del processo.
L’organizzazione del laboratorio deve tener presente vari aspetti:
- l’obiettivo da raggiungere
- gli alunni
- gli spazi e i tempi
- il materiale necessario
- l’apporto di esperti del territorio
- rispetto dei ruoli assegnati ai componenti del gruppo
2. ABILITA’ SOCIALI
AUTOSTIMA E RINFORZO POSITIVO
L’autostima rappresenta un fattore di primaria importanza nella costruzione e nel mantenimento del sé e del benessere sociale o emotivo. L’alunno con un buon livello di autostima riuscirà a sfruttare le sue potenzialità e ad instaurare delle relazioni positive. L’autostima è legata al sentirsi degni di amore e al sentirsi capaci. Non dipende dalla riuscita in sé, ma dalla consapevolezza del proprio valore. Permette di affrontare sia i fallimenti che i successi.
Le condizioni che possono portare ad alti livelli di autostima sono:
- la conoscenza di sé
- l’io e gli altri
- l’accettazione
- l’autonomia
- l’espressione
- la fiducia
- la consapevolezza.
Lo sviluppo dell’autostima è intimamente legato alle esperienze di vita. Occorre creare un ambiente in cui gli alunni possano avere l’opportunità di sviluppare tali condizioni. Noi insegnanti dobbiamo incoraggiarli a lavorare su obiettivi realistici e appropriati alle loro capacità. Infatti un ambiente di classe che incoraggia il confronto attivo e mostra agli allievi che il loro contributo ha valore e che viene rispettato, accresce il rinforzo positivo all’autostima. E’ importante motivarli a sviluppare e utilizzare le abilità sociali.
Per insegnare le abilità sociali occorre:
- definire ogni abilità sociale in termini concreti e operativi
- procedere per gradi
- esercitare la stessa abilità fino a quando i bambini non l’abbiano consolidata in modo spontaneo
Se offriamo la capacità di imparare a leggere i segnali provenienti dall’Altro riusciamo a capire maggiormente Noi stessi e le nostre abilità. Occorre quindi dare ai bambini i mezzi per stimolare un uso creativo dell’immaginazione e aiutarli a formare un loro mondo interiore ed esteriore.
L’abilità acquisita di compiere scelte in modo più consapevole darà una maggiore padronanza di sé e costruirà relazioni più soddisfacenti.
Per sviluppare il processo di autostima occorre:
- creare un’atmosfera in cui i bambini possano essere attivamente coinvolti nel processo di apprendimento
- incoraggiare la spontaneità e la creatività
- aiutare a focalizzare i processi di pensiero
- favorire l’ampliamento delle conoscenze lessicali
- sviluppare migliori abilità cognitive
- fornire l’opportunità di sviluppare e mettere in pratica abilità di organizzazione e di autocontrollo
- incoraggiare la tolleranza e il rispetto per le idee altrui
- fornire un tramite positivo per l’interazione con i compagni
- brainstorming
3. MATERIALE
Quello che non deve mancare in ogni classe:
- vocabolari
- atlanti
- giornali, riviste e quotidiani
- carte geografiche
- orologi da parete
- giochi didattici
- marionette e burattini
- computer con collegamento a internet
- masterizzatore
- televisore
- videoproiettore digitale e analogico
- lettore CD
- lettore DVD
- CD – DVD didattici e interattivi
- linea del tempo
- il calendario
- libri di vario genere e carattere
4. SPAZI E TEMPI
Aula:
- una disposizione dei banchi funzionale alle attività proposte e a favorire il gruppo;
- spazi riconoscibili per la lettura;
- spazi riconoscibili per la scrittura;
- spazio per il computer;
- un simbolo condiviso da tutti da apporre alla porta.
5. DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE
La documentazione è progetto nel progetto e diventa l’anima stessa del progetto didattico.
Documentare le attività è importante per trasformare la sperimentazione in una buona prassi e renderla ripetibile. Sarà opportuno tenere un diario di bordo per memorizzare tutto il percorso in modo che, a fine anno, risulti registrato, insieme alle verifiche fatte in itinere, sostituendo la modalità di compilazione del registro. Per una valutazione specifica è necessario:
- osservare sistematicamente gli alunni e le loro modalità di interazione
- valutare in itinere l’andamento della sperimentazione in modo da apportare le opportune modifiche
6. DIVERTIMENTO E SVAGO
Il clima di ogni classe dovrà impregnarsi quotidianamente di divertimento e svago organizzando le attività con:
- giochi di gruppo
- musica
- balli e canti
- drammatizzazioni
- uscite;
- cruciverba, rebus, anagrammi, ecc.
- tornei sportivi
- tutto quello che fa divertire gli insegnanti e di conseguenza anche gli alunni.
I genitori saranno coinvolti nella sperimentazione con incontri informativi periodici.
I docenti che partecipano alla sperimentazione si riuniranno con cadenza mensile per la verifica/progettazione.