Cambiare la scuola si può

Chi ascolta dimentica, chi vede ricorda, chi fa impara

Gianfranco Zavalloni Saluta così!

 

APPELLO DI MARIA MICELI A TUTTI I PARTECIPANTI
AL CONVEGNO DEL 29 MAGGIO 2010
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Carissimi Edoardo, Aldo, Nevio, Nanni, Rosy, Stefania, Gegè, Gianfranco, Maria Rosaria ...
A volte mi chiedo perché mi sono cacciata in questa cosa più grande di me.
Mi sentivo così sicura, ma ora mi accorgo che mi sono illusa di
poter combattere per l’affermazione di principi in cui solo in pochi ormai crediamo.
Sono quasi alla fine della mia carriera.
Avevo appena 18 anni quando, seguendo Don Milani
e le esperienze del Movimento di Cooperazione Educativa
mi affacciavo alla professione di insegnante.
Da insegnante, prima, e da dirigente ora,
ho sempre cercato di non perdere di vista il bene degli alunni ed i loro bisogni.
Oggi, dopo dieci anni in questa sede di Lamezia Terme, mi trovo a combattere,
insieme ad un gruppo di genitori che si sono affidati a me,
per far rispettare il diritto alla libertà di scelta, il diritto dei bambini ad un percorso unitario,
lottando contro un’amministrazione scolastica lontana dalla scuola vera,
contro una politica (anche quella di sinistra, quella della mia città)
che ha smarrito la strada e si sta omologando verso il basso,
distinguendosi ormai nella difesa del più forte (vedi vicenda dimensionamento).
Per la scuola, oltre i genitori, si sono mobilitati tutti:
la parrocchia, l’ intero quartiere con le sue associazioni.
Io ho riflettuto molto e credo che al punto in cui sono non posso tornare indietro,
costi quel che costi.
Ho accolto le domande di iscrizione dei genitori
e ora ho due prime medie in più in organico a Platania,
ma con l'idea di poterle far funzionare a Lamezia
e qui cominciano i problemi.
Vi allego una memoria dei fatti.
Un abbraccio
Maria

Aquilone

MEMORIA DEI FATTI

A seguito delle operazione di dimensionamento lo scorso anno siamo diventati Istituto Comprensivo su due comuni. L’Istituto comprende: tre Scuole dell’Infanzia ed una Scuola Primaria nel comune di Lamezia Terme e due Scuole dell’Infanzia, due Scuole Primarie ed un solo corso di  Scuola Media nel comune di Platania, distante dieci chilometri da Lamezia.
Nel quartiere del centro storico di Lamezia,  dove si trova la sede del Comprensivo con la Scuola Primaria (300 alunni) e la Scuola dell’Infanzia (95 bambini), fino all’anno scolastico 2003-2004 funzionava una Scuola Media, la più antica della città, poi sacrifica, in un operazione di miope dimensionamento, per salvare l’autonomia di un’altra Scuola Media.
L’opera della nostra scuola ha contribuito alla rinascita del quartiere,  accoglie alunni stranieri e alunni rom, interagisce con il territorio e ha un eccellente rapporto con i genitori.
Al momento delle iscrizioni, 46  genitori delle quinte classi della Scuola Primaria di Lamezia Terme  hanno presentato domanda di iscrizione esprimendo la volontà  che i propri figli continuassero il loro percorso educativo nel nostro Istituto Comprensivo. Il comune ha accolto le loro richieste e con una delibera di giunta, del 15 gennaio 2010, inviata all’USR, ha chiesto l’autorizzazione al funzionamento di una Scuola Media mettendo a disposizione i locali e accollandosi le spese necessarie. Il comune di Lamezia Terme inviava la delibera  in data 26 gennaio 2010.
Non ricevendo alcuna risposta, il giorno 8 febbraio, veniva inviata, questa volta a cura della sottoscritta, all’USR, ed all’USP, tutta la documentazione: delibera del Consiglio di Istituto, documento dei genitori, n.46 domande di iscrizione, relazione della psicologa sulla necessità che gli alunni continuino il percorso intrapreso, soprattutto quelli in situazione di disagio, le mie motivazioni, la delibera del comune.
Interpellati gli ispettori, Blandino e Torchia, hanno  confermato la necessità di rispettare il diritto allo studio degli alunni e, rispetto alla procedura, la ritenevano corretta perché non si configurava come un’operazione di dimensionamento, per cui non era necessario né l’intervento della Provincia né quello della Regione).
L’USR, negava  l’autorizzazione.
Questo diniego viene notificato  alla scuola e non anche al Comune di Lamezia Terme.
Preso atto del diniego, la sottoscritta   ne chiede il ritiro,  perché lesivo del diritto degli alunni a restare nel proprio Istituto, come appare chiaro nella c.m. del 15 gennaio 2009, avente per oggetto: ”Iscrizioni alle scuole dell’Infanzia  e del Primo Ciclo di Istruzione”, dove si legge: “negli Istituti Comprensivi l’iscrizione degli alunni alla Scuola Secondaria di primo grado avviene d’ufficio”, per noi non è una nuova Scuola, ma una diversa articolazione dell’unica Scuola Media dell’istituto.
E’ evidente che viene meno il diritto alla parità di trattamento degli alunni: solo gli alunni della Scuola Primaria d San Teodoro, infatti, se lo vogliono, non possono continuare a studiare nel proprio Istituto, con un percorso di studi unitario, perché l’unica Scuola Media si trova a Platania a dieci km di distanza.

Alla mancata risposta dell’USR, viene convocata un’assemblea dei genitori per informarli del diniego.
L’assemblea si tiene il 24 febbraio 2010, i genitori, informati e consapevoli, decidono di confermare le iscrizioni all’Istituto Comprensivo "Don Milani".
Il 3 marzo 2010  viene convocato il consiglio di Istituto che prende atto della decisione dei genitori di scrivere  propri figli all’unica Scuola Media funzionante nell’Istituto Comprensivo
e delibera di chiedere, ai sindaci dei Comuni di Platania e di Lamezia Terme, di sottoscrivere un accodo per consentire che agli alunni di Lamezia Terme di poter continuare il proprio percorso formativo presso i locali che il Comune aveva messo a disposizione con la delibera del 15 gennaio
2010.
I due sindaci danno parere positivo.
Da qualche giorno, da quando è stato reso noto l’organico, si è scatenato, da parte di due Scuole Medie, presso cui si sarebbero iscritti i nostri alunni, se non avessero scelto di restare nel proprio Istituto, un violento attacco a me, perchè avrei “illuso” i genitori: non è possibile che due classi della scuola media  funzionino a Lamezia perché si tratta di una nuova scuola e non di un’articolazione di una stessa scuola all’interno di un Istituto Comprensivo, e al sindaco di Lamezia che sostiene quest’operazione per la difesa dei diritti degli alunni.

Questi sono i fatti.
Si tratta ora di capire se l’aver sostenuto i genitori e aver accolto le domande di iscrizione con l’idea di chiedere ai sindaci un accordo affinché gli alunni di Platania frequentino a Platania e quelli di Lamezia presso l’edificio a Lamezia, dal momento che si tratta di un unico Istituto, è possibile senza che io sia ritenuta responsabile di aver  creato un nuovo plesso di Scuola Media.
Non so se sono stata chiara, la vicenda è un po’ complessa.
Io mi chiedo: quando nasce un comprensivo nasce, automaticamente, se i genitori lo vogliono, il diritto degli alunni a continuare il proprio percorso formativo nello stesso Istituto?
Possono gli alunni essere trattati in modo diverso dagli alunni degli altri Istituti Comprensivi?

APPELLO DELLE FAMIGLIE

Ogni famiglia ha diritto a scegliere liberamente la scuola per i propri figli

        Noi genitori degli alunni della scuola primaria di San Teodoro dell’Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani ” di Lamezia Terme, funzionante su due comuni, Lamezia Terme e Platana, in nome del diritto di scelta delle famiglie, volendo garantire ai nostri figli un percorso formativo unitario, dai tre ai quattordici anni, diritto garantito a tutti gli alunni degli Istituti Comprensivi,  a conclusione della scuola primaria, abbiamo  iscritto i nostri figli all’unica  scuola media  del nostro Istituto, quella di Platania. Tutto ciò, a nostro avviso, non è lesivo degli interessi di alcuno, ma riconosce, al contrario,  parità di trattamento dei nostri figli.
Con un documento del Collegio dei Docenti un Istituto Comprensivo della città  si nega tale diritto in nome di una gratuita connessione di causa-effetto tra la mancata iscrizione degli alunni della scuola primaria di San Teodoro e la contrazione dell’organico di quell’Istituto.
Facciamo appello, a quanti hanno a cuore il rispetto del diritto  ad aver assicurata la continuità didattica e formativa nel proprio Istituto Comprensivo, a quanti credono che ciò rappresenti uno strumento per assicurare il successo formativo ed arginare il fenomeno della dispersione scolastica dei soggetti  deboli in  un quartiere a rischio per i numerosi casi di disagio e per la presenza di stranieri soprattutto dell’est, per la mancanza di strutture e di centri di aggregazione. L’istituzione scolastica, con un impegno costante sul territorio, ha contribuito alla crescita dell’intero quartiere ed al suo rilancio culturale attraverso un’offerta formativa che ha visto le famiglie protagoniste, a fianco della scuola, di ogni iniziativa. Per tale motivo pensiamo che sia necessario non disperdere tale patrimonio dando agli alunni della scuola primaria la possibilità di continuare la loro crescita umana e culturale in un clima carico di empatia dove i valori dell’impegno sociale e dell’inclusione sono al primo posto.
 Proprio per difendere questa ricchezza di rapporti umani, sociali e culturali, per continuare le numerose collaborazioni con Associazioni ed Enti che, a fianco della scuola, hanno lavorato per intervenire sul disagio, contro la dispersione scolastica, vogliamo affermare che la scelta dell’Istituto da far frequentare ai nostri figli è solo ed esclusivamente nostra, consapevole e ponderata, dettata solo ed esclusivamente dalla necessità di avere una continuità didattica per i nostri bambini, perché siamo convinti che continuare a studiare nella stessa scuola, con lo stesso metodo e con la stessa impostazione sia la chiave del successo scolastico e la migliore garanzia contro l’abbandono e la dispersione per questo chiediamo alle Istituzioni di sostenere la nostra battaglia di civiltà e di democrazia.
La creazione di un istituto comprensivo, sia pure articolato su più plessi e su due comuni, crea automaticamente il diritto, per chi lo desidera, ad un percorso educativo unitario dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado. E’ appunto questo che rivendichiamo: il rispetto dei nostri diritti primo fra tutti  il diritto di scegliere l’offerta formativa più consona alle esigenze dei nostri figli. Se l’offerta formativa dell’I.C. Don Milani, basata sull’accoglienza, sull’integrazione, sulla partecipazione diretta delle famiglie al percorso formativo dei bambini ci convince pienamente ed ha il nostro pieno apprezzamento, non si vede perché dobbiamo rivolgerci altrove? L’I.C. Don Milani è articolato in scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado: in base a quale logica si dovrebbe impedire ai nostri bambini di continuare a studiare nella propria scuola? Ciò che è possibile per tutti gli alunni che frequentano gli Istituti comprensivi della città perché deve essere  precluso ai nostri figli?
Vogliamo continuare ad avere la  possibilità di affidare i nostri bambini ad un istituto in cui sono accolti e seguiti dalle 7.30 del mattino al pomeriggio inoltrato, in cui si realizzano attività integrative coerenti ed accessibili a tutti, in cui si realizzano corsi di lingua inglese all’estero a costo zero per le famiglie,  in cui è possibile fare musica o attività sportive dopo la scuola, in cui anche in estate si programma e si progetta qualcosa per non lasciare i bambini da soli davanti al computer o alla televisione mentre i genitori lavorano.  Già adesso tra gli iscritti all’I.C. Don Milani ci sono bambini che vengono da tutta la citta e da comuni del comprensorio, addirittura da Catanzaro, distante 35 chilometri da Lamezia.
Da diversi anni, ormai, la percentuale di alunni provenienti dal quartiere storico di  San Teodoro che si iscrive all’I.C. Don Milani, per un naturale fenomeno di decremento demografico dei centri storici, è andata via via diminuendo, mentre sono aumentati gli alunni provenienti da altri quartieri della città, i quali, al termine della scuola elementare,  scelgono di iscriversi presso la scuola media del quartiere di origine.  
Tutto ciò avviene perchè I GENITORI SCELGONO L’OFFERTA FORMATIVA CHE RITENGONO PIU’ RISPONDENTE AI BISOGNI DEI PROPRI FIGLI SENZA TENERE CONTO DEI POLI SCOLASTICI.
Il Comune di Lamezia Terme  ha concesso ilocali dell’ex museo archeologico all’I.C. Don Milani per “attività culturali e sociali”. La scuola li adopera proprio per questi fini: sono tante le attività che in essi si svolgono con il coinvolgimento delle associazioni per  realizzare obiettivi comuni con il territorio e coinvolgere le famiglie.
Vorremmo fosse chiaro a tutti che non si pensa ad un altro plesso ma ad una diversa articolazione delle classi: la scuola media dell’I.C. “Don Milani è una. Quello che abbiamo chiesto  al Comune è una scelta di democrazia perché tutti hanno gli stessi diritti: gli alunni della scuola primaria che frequentano al Don Milani sono uguali a quelli che frequentano  tutti gli altri Istituti Comprensivi devono avere la possibilità di restare nel proprio Istituto se lo vogliono e gli aggravi di spesa, se ci sono, sono funzionali all’esercizio della democrazia.
Noi genitori del Don Milani entrando nell’edificio di San Teodoro siamo colpiti da un grande aquilone su cui è fotografato un volto: è il volto di Islam un alunno curdo che tre anni fa è sparito nel nulla. Tutti noi siamo convinti che se avesse avuto la possibilità di continuare a frequentare, dopo la quinta elementare, nello stesso istituto, oggi sarebbe con noi.
Questa è la nostra battaglia di civiltà e di democrazia in uno stato di diritto che non ha figli e figliastri.

                                                                                                 

La lettera inviataci da un bambino evidenzia come egli viva le polemiche degli adulti.
Nel testo c ’è sicuramente la mano  della mamma per la forma, ma il contenuto potrebbe essere suo.

 

Gianfranco Zavalloni -

Sono un bambino di 10 anni e da quando avevo 3 anni frequento, anzi, “VIVO” in questa scuola meravigliosa che si chiama Istituto Comprensivo Don Milani di Lamezia Terme.
Ho scritto “VIVO” in questo modo perché voglio far significare con una parola che la mia scuola non è come pensano tutti, un normalissimo posto dove si studia, ma un posto dove si studia, si gioca, si mangia, si esce, si costruiscono le cose, si sperimenta e ogni cosa che dovremmo imparare dai libri la viviamo direttamente.  
Mi dispiace che ci sono persone che parlano male della mia scuola dicendo che non abbiamo libri di testo; questo è anche vero, ma forse non sanno le centinaia e centinaia di libri che possiamo utilizzare nella scuola e quelli che con tanta fatica e fantasia li costruiamo da noi e sono molto più belli di tanti altri.
Per non parlare della settimana della lettura dove addirittura veniamo ad ascoltare le fiabe anche a tarda sera o a fare colazione con i nostri genitori a scuola, della settimana scientifica dove la scienza la impariamo sperimentando direttamente le cose,  della festa degli aquiloni, di “Metti un’estate a scuola” dove facciamo teatro, pattinaggio, piscina, falegnameria, e di tutto di più.
Abbiamo anche adottato un cane abbandonato che abbiamo chiamato “Bella” e che ha fatto addirittura tre cucciolate che bambini della scuola hanno adottato. Abbiamo anche due gattini che con Bella vanno d’accordo, un acquario con i pesci e un bellissimo giardino con una serra e uno stagno abitato da girini che presto diventeranno rane sul serio, non sulle foto dei libri…
 La nostra direttrice ci conosce uno per uno come le maestre e a volte lascia anche le sue cose importanti per venire con noi a cantare, a fare le nostre attività o anche solo a giocare.
Non credo che nelle altre scuole ci sia tutto questo perché quando parlo con alcuni miei amici  mi dicono che hanno quintali e quintali di compiti senza fare nulla di piacevole e interessante come facciamo noi.
Per non parlare di quante cose ci insegnano sul cibo e sulla sana alimentazione: nella mia scuola non si portano merendine e patatine ma le nostre mamme ci lavano la frutta e ci fanno i crostini di pane e anche se all’inizio tutto questo mi  è sembrato un po’ strano adesso li mangio volentieri.
Addirittura oggi sono venuti degli esperti di alimentazione che ci hanno fatto i complimenti e ci hanno detto che siamo la scuola che consuma più frutta  nella regione.
Anche lo scrittore Luigi Dal Cin che è venuto a visitare la nostra scuola ha detto che in tutta Italia non ha mai visto un Istituto bello e attento ai bambini come il nostro.
Tutto questo che ho scritto è solo una piccola parte di quello che è la mia scuola e del perché ho scritto “VIVO” all’inizio…solo chi ci vive lo può capire.
Per questo sono stato molto felice di sapere che dopo la quinta questo mondo meraviglioso non sarebbe finito ma sarebbe continuato in una scuola media fatta apposta per noi abituati a studiare in modo così speciale.
Quello che non riesco proprio a capire è una cosa che mia mamma mi ha fatto leggere l’altro giorno sul giornale e cioè che alcune scuole medie si sono offese perché noi vogliamo andare nella “nostra Nuova Scuola Media” e hanno detto addirittura che la direttrice non ci ha resi liberi di scegliere.
Mi dispiace ma si sono proprio sbagliati perché forse non la conoscono bene e non sanno  la sua gentilezza e come ci insegna la libertà e la pace.
Ce ne sono bambini di quinta  che conosco che hanno scelto altre scuole medie e nessuno glielo ha impedito, ma molti, e l’anno prossimo anch’io, vogliamo continuare a “vivere” nella nostra bellissima scuola.  Chi ha parlato male della nostra scuola forse non l’ha neanche mai visitata né mai è venuto da noi a chiederci cosa ne pensiamo, infatti se qualcuno lo chiedesse a me gli direi che non la lascerò per nessuna scuola media al mondo.
Per questo spero che fino a quando avrò finito la quinta queste persone la smettano di impedirci di creare questa scuola media diversa dalle altre perché noi non siamo certo abituati  a stare in una scuola dove si studia solo sui libri di testo, si fanno i compiti a casa e nient’altro…
Spero che la nostra direttrice sappia resistere e rispondere a queste critiche che sono solo bugie e non ci abbandoni  dopo la quinta come lei non è abituata certo a fare perché è sempre dalla nostra parte e non cambierà mai.  
 

 

 

Festa degli aquiloni

LA SOLIDARIETA' ALL'I.C. DON L. MILANI DI LAMEZIA T. NON SOLO A PAROLE ...

OGNI FAMIGLIA HA IL DIRITTO DI SCEGLIERE LIBERAMENTE LA SCUOLA PER I PROPRI FIGLI!
I genitori dell'I.C. don Lorenzo Milani di Lamezia Terme

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Sono la mamma di una ragazzina iscritta nella classe prima media dell'Istituto Comprensivo "Don Milani" di Lamezia Terme, pienamente consapevole dell'alta qualità che la scuola offre, del fatto che sia a misura dei bisogni formativi degli alunni, voglio esprimere tutto il mio affetto e la mia solidarietà alla dirigente Maria Miceli. Insieme possiamo farcela, offriremo ai nostri figli un futuro migliore.
Francesca

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Caro Edoardo, tramite te, vorrei far giugere alla Dirigente Scolastica di Lamezia Terme, Maria Miceli, la mia stima e ammirazione per l'impegno assiduo volto a far in modo che la sua scuola si faccia comunità. A nome anche del Movimento Educatori Milaniani che rappresento esprimo un sentimento di gratitudine perchè il suo lavoro profuso con generosa professionalità a piene mani, unitamente a quello dei docenti e delle famiglie degli alunni, dimostra a tutti noi che è possibile una scuola rispettosa del diritto allo studio e che l'esperienza della sua scuola è già la proiezione di come dovrebbe essere sempre e ovunque la scuola: dalla parte dei bambini.
Stiamo seguendo la vostra attività e continueremo a interessarci a voi, facendo in modo per quanto possibile che non vi sentiate soli. Nella speranza che saprete reggiungere i risultati sperati, un caro saluto e un augurio di buon lavoro dal Movimento Educatori Milaniani a tutta la Vs scuola.
Un abbraccio a Maria Miceli, nella speranza di incontrarla presto.
Mariano Mariotto

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Cara Maria Miceli, e cara tutta la Scuola Don Milani ho rivisto Luigi Dal Cin ieri sera a Ferrara, e mi ha dato la misura della gravità del momento che state vivendo. Davvero non credevo che i tempi si facessero tanto ottusi e ostili. Davvero confidavo che una realtà come la vostra non avesse bisogno d'altro che di se stessa, e che l'evidenza delle buone pratiche di cui è perno e centro bastasse, non dico a proteggerla, ma a promuoverla; a farne esempio e prova di come la scuola, quando non recede da se stessa, possa essere spazio e tempo di incontro, riconoscimento, cammino di comunità e continua messa al mondo di civiltà e di civilizzazione. E non tanto in giornate speciali e spettacolari, ma in un quotidiano pensare e fare: fare quello che si pensa e pensare su quello che si fa. In modo che fare e pensare coinvolgano tutti quanti vivono dentro e attorno alla scuola, in un dialogo costante e collaborativo, con giovamento reciproco Mi dichiaro testimone a vostro favore e mi ostino a sperare che mai e in nessun caso la scuola possa essere fatta destinataria di minacce da parte di chicchessia.
Un abbraccio resistentissimo!
Giusi Quarenghi

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Esprimo la mia solidarietà e il mio sostegno, anche se da lontano, a Maria Miceli e all'Istituto Comprensivo don Milani di Lamezia Terme.L'impegno per una scuola più giusta ci orienta nello stesso sforzo, coraggio!
Maria Pia Zocchi, Istituto Tecnico L. Cobianchi di Verbania

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Sono un "vecchio" Gianni degli anni 60 che non ha avuto la fortuna di avere come maestro il Priore di Barbiana, ma la solita scuola di "Lettera a una Professoressa". Lo ho incontrato, indirettamente, anni dopo e questo è bastato per un riscatto, anche se lento e faticoso. Tutta la mia solidarietà a Maria Miceli e al suo progetto, che fa diventare realtà il metodo pedagogico di Don Lorenzo Milani.
Marco Rizzato ... innamorato di Don Lorenzo Milani
e degli allievi della Scuola di Barbiana - Padova

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Ancora guelfi e ghibellini ... nel terzo millennio!
Piena solidarietà alla collega Maria Miceli e all'I.C. "don Milani" di Lametia Terme.
Dirigente Pasquale La Femina - Torre del Greco - Napoli

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RIFLESSIONE DI GEGE' SCARDACCIONE SULLA CONTINUITA' EDUCATIVA

Vari impegni  improrogabili di lavoro non mi consentono, purtroppo, di essere presente all'incontro su "La continuità educativa" del 10.09.2010, promosso dal 1° C.D.//I.C. "don Lorenzo Milani" di Lamezia Terme. La tematica che sarà oggetto di dibattito e riflessione avviene in un contesto  molto particolare, a causa di  rivendicazioni discutibili, e soprattutto che rischiano di compromettere seriamente la continuità didattica e formativa, spesso enunciata e poi , in questo caso, smentita!
Non entro nel merito di dettagli specifici, ma il diritto di scelta da parte  di 46 genitori che chiedono per i propri figli  di continuare il percorso scolastico e formativo all'interno dell'I.C. Don Milani non può essere  ostacolato!
ll DPR n° 33 del 1998 ha stabilito il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, allora per sopperire alle sofferenze delle scuole medie (che rispetto ad altri ordini di scuola   consente solo 3 anni di iscrizioni!) sono stati in tutta Italia, specie in particolari territori, istituiti gli Istituti Comprensivi, che hanno avuto il merito di unificare tre ordini di scuola -infanzia-primaria-media, attuando così la continuità didattica e formativa. E così  si è attuato il passaggio dai libri e dal dibattito pedagogico, alla concretizzazione della continuità. Che se ben gestita e realizzata con percorsi didattici adeguati, provoca vantaggi rilevanti a favore dell'apprendimento degli alunni, ma anche dei docenti che ne traggono benefici perché sperimentano sul campo un fecondo confronto di percorsi di insegnamento efficace. Senza scollature e divaricazioni dannose.
La sfida educatica dell'I.C., all'interno della scuola don Milani di Lamezia Terme, è una realtà palpitante, perchè, come ho potuto costatare di persona,  la  collega Maria Miceli insieme al collegio dei docenti, stanno da 10 anni progettando  e realizzando una scuola a misura delle aspirazioni e dei bisogni  formativi e di istruzione di alunni ed alunne. La promozione di numerose iniziative didattiche e scolastiche di qualità, hanno dimostrato ampiamente una virtuosa e coinvolgente partecipazione di alunni e  delle famiglie. Basta avere a che fare con i ragazzi e i loro genitori, vedere i loro volti, anche di coloro che hanno difficoltà, per stare dalla parte di chi ha veramente a cuore il presente e il futuro delle nuove generazioni.
E poi, c'è un altro aspetto che desidero richiamare ed è relativo alla benefica progettazione  che la scuola  diretta da Maria Miceli ha scelto, quando ha voluto riflettere sull'opportunità di esplorare e di sperimentare percorsi innovativi, facendo riferimento alle metodologie ispirate dal pensiero e  dalla pratica della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani. Con l'aiuto sapiente e qualificato di un allievo del priore di Barbiana, Edoardo Martinelli, da anni, Lamezia Terme è diventato un laboratorio permanente d'innovazione metodologica e pedagogica. A vantaggio degli aluni, dei docenti e del territorio, situato in un sud, che non ci sta ad essere etichettato  soltanto o in maniera prevalente con coloriture, legate alla rassegnazione, all'immobilismo e all'illegalità difusa. 
 Decido di finire questo mio  intervento riferendomi al punto 10 della   lettera aperta/documento  nel dicembre 2006 "Cambiare la scuola davvero si può": Si capisce bene cos'è una scuola quando la viviamo come se fosse il luogo dove si entra competitivi, aggressivi, razzisti e, dopo aver lavorato e studiato insieme per bisogni comuni, si esce rispettosi degli altri, amici, tolleranti
La scuola è un concentrato di esperienze, una grande avventura che può essere vissuta come se fosse un viaggio, un libro da scrivere insieme, uno spettacolo teatrale, un orto da coltivare, un sogno, ma anche un aquilone da far colorare, proprio come da anni  sta facendo la scuola don Lorenzo Milani, animata e diretta da Maria Miceli  insieme ai docenti. al personale ATA, ai genitori e  a tante agenzie educative ed associative territoriali .
Per costruire una scuola bella, solida-le, accogliente .        
Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico e vice-presidente del "Gruppo Educhiamoci alla pace" di Bari

Settembre 2010

Si comprende bene che arrivare a questi dieci punti, vuol dire mettere al centro l'alunno, la sua personalità e soprattutto il suo vissuto. Condivido, pur sapendo che un lavoro del genere richiede una forte sensibilità da parte di tutti gli adulti coinvolti ed un gran senso di appartenenza.
Salvatore - Settembre 2010

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LETTERA DEGLI ALLIEVI
DEL PRIORE DI BARBIANA

Carissimi amici del Priore e di Barbiana, nel ringraziarvi per aver partecipato al nostro Convegno del 29 Maggio o di averlo seguito direttamente su Internet, tramite il sito www.bottegacd.it, viene spontanea la domanda: “E ora?”
L’obiettivo era quello di rendere attiva una rete di solidarietà fra noi, uno strumento di autodifesa delle nicchie dove, sempre con più fatica, riusciamo ancora ad applicare il metodo educativo che ci ha insegnato Lorenzo Milani ... .
Su questo tema essenziale vogliamo riaprire il dibattito e coinvolgere tutti a inviare la vostra solidarietà a Maria Miceli, dirigente dell’I.C. Don Milani di Lamezia Terme e ai genitori degli alunni.
Questa presa di posizione a favore della continuità educativa ha il presupposto della buona pratica.
Senza questo presupposto ricadremo nel baratro.

Edoardo, Aldo e Nevio … allievi del Priore di Barbiana

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Cara Maria, tutta la mia solidarietà nel sentimento e nella speranza di una sinistra che ritrovi il suo ruolo.
Giampiero Detti - Prato

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Come insegnante dell'Istituto Comprensivo di LameziaTerme, sostengo la mia Direttrice e i genitori che credono veramente nella scuola e nell'importanza di far continuare questa esperienza didattica e di vita ai loro ragazzi. Insieme ci batteremo fino in fondo non solo per il bene dei bambini e dell'intera comunità, ma soprattutto per far valere i diritti che ogni giorno vengono calpestati nella nostra società e anche nella scuola! Sarò sempre con te, Maria!
Lamezia Terme, 7 settembre-ins. Giulia Costanzo

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Carissima Maria,
esprimo la mia solidarietà a te e a tutti quelli che con te stanno lottando per salvare il tuo progetto. Esprimo anche tanta gratitudine  per l'esempio e la testimonianza di impegno, abnegazione, pervicacia e amore per la scuola che stai donando a chi, come me, lavora nella scuola. Come il Priore di Barbiana, credo fermamente che ogni docente dovrebbe vivere in prima persona ed educare, oggi più che mai, ad un autentico "I care". Spero come te, in una scuola che impari a mettere sempre al centro la persona umana con le sue molteplici risorse e diversità e non la sterile burocrazia.
Ti auguro tutto il bene  possibile.
Romilda Saetta. Docente di Religione presso il Liceo Classico "N.  Forteguerri" di Pistoia
3 Agosto 2010

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Esprimo tutta la mia solidarietà a Maria Miceli per salvare ciò che ancora di bello, nonostante tutto, la scuola pubblica riesce ad offrire.
Alessandra Pastore docente di filosofia e storia al Liceo "N. Forteguerri" - Pistoia
- 31 luglio

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31 Luglio 2010
Cara Maria, come insegnante dell'I.C. "don Milani" di lamezia Terme, sosterrò insieme a te questa giusta lotta. Esserci dentro e appartenere alla comunità scolastica di cui ne vado orgogliosa, lavorare con i bambini con amore e passione non può esimermi dal lottare per una continuità che non deve essere solo istituzionale, ma soprattutto di metodi e principi. Sono convinta che non a caso succedono le cose ... servirà certamente per svegliare il nostro paese dal "torpore culturale a livello di istituzioni scolastiche, di genitori più attenti alla formazione dei loro figli, di docenti che apriranno la loro coscienza alla più grande verità dell'educazione, riconoscendola come momento di crescita e di formazione di uomini e cittadini che faranno il nostro domani. Andiamo avanti con forza e coraggio e che il nostro Priore di Barbiana ci assista.

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Carissima Maria,
come promesso telefonicamente ti faccio pervenire il mio contributo ideale alle tue iniziative educative (e di lotta). Se ho compreso bene la faccenda illustratami da Edoardo la tua è una battaglia certamente vinta quanto a propositi educativi, ma in balia della sorte quanto a forza politica. Se parto, come faccio spesso, dal presupposto che le battaglie educative, allorché sono sensate, sono vinte già in partenza per il fatto stesso d’essere state intraprese, allora nessuna opposizione “politica”, di convenienza e di opportunismo, può moralmente fermarle. Questa è la ragione per cui – ferma restando la mia solidarietà alla tua disobbedienza, solidarietà che mi premurerò di mettere per iscritto a livello personale e degli educatori del Casale che renderò partecipi della cosa sul sito di Barbiana – mi piacerebbe incoraggiarti ad accettare, qualora sopraggiungesse, una prepotente sconfitta sul piano “politico” alla quale eventualmente credo che saremmo in grado di fare seguire un grande clamore morale…
Vengo dunque alla proposta. Dal momento che la questione ha una dimensione strettamente educativa, una strettamente didattica e di politica didattica ed una infine di natura politico-sindacale, allora, posto che chi dovrà dirimerla stabilendo se il tuo operato merita considerazione oppure debba essere interrotto deve essere presente, ma non necessariamente con diritto di parola al confronto (penso al Sindaco, che ti ha già concesso l’uso di alcuni locali, sia pure per altri scopi, e poi non so bene se al Provveditore o al Presidente della Provincia oppure ad entrambi) – è bene che chi faccia la parte decisiva sia (piuttosto che un nome altisonante, il cui impiego rischierebbe anche d’ essere tacciato di strumentalizzazione…) l’utenza pubblica e popolare interessata, dunque i genitori dei bambini e i bambini stessi, i quali dovrebbero da parte loro essere in grado di dimostrare che con tale iniziativa non si disturba educativamente e tanto meno socialmente nessuno. E dunque, occorrerebbe indire un dibattito pubblico, introdotto da una tavola rotonda, alla quale invitare: due Presidi (tu, da una parte, e uno dei tuoi oppositori, dall’altra), due educatori (Edoardo, da una parte, e uno – se lo trovano – dall’ altra) e due sindacalisti (Landi, che è un sindacalista dei consumatori, degli utenti, da una parte, e sia pure un folle della Cgil – te lo scrivo da iscritto a questo sindacato, dall’altra). Un moderatore con le palle dovrebbe essere in grado di dare 10 minuti ciascuno, col massimo rigore e seguendo un ordine ragionevole di intervento. Dopodiché, passata così la prima ora, si dovrebbe aprire il dibattito pubblico per un’altra ora o un’ora e mezza, senza andare avanti all’infinito, mediante il quale il popolo parla e il popolo ascolta e controbatte, ferma restando la possibilità di intervento dei 6 relatori, se chiamati in causa. Alla fine si chiuderebbe la cosa invitando le autorità preposte alla decisione (Sindaco, Provveditore, Presidente della Provincia) a meditare su quanto ascoltato e a definire la faccenda nel giro di pochi giorni: e qui per definire intendo la precisa e determinata volontà di bloccare il tuo progetto che, nel frattempo, dovrebbe andare avanti imperterrito, fino a quando non ti impediranno materialmente di realizzarlo (questo intendo per battaglia e vittoria morale…).
Questo è tutto. La mia domanda semmai è un’altra: giacché ti avvicini alla pensione piena di entusiasmo per le cose che di perseveranza e di coerenza coi tuoi princìpi, hai modo di assicurare una continuità didattica anche da parte dei docenti, vale a dire da parte di chi prenderà le redini della carrozza?
Un caro saluto, un grande in bocca al lupo per quello che fai e… hasta la victoria siempre!
Romolo Perrotta
Univversità della Calabria

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Cara Maria,

penso che tu non possa ricordarti di me: sono Mimma Visone, insegno nell’Istituto Comprensivo “Lorenzo Milani” di Caivano, un paese in provincia di Napoli; ci siamo incontrate anni fa a Barbiana, durante la marcia. Mi avrebbe fatto piacere rivederti in occasione del convegno, ma sicuramente ci saranno altri momenti per farlo. So di tutte le cose belle che fai e di come, grazie al tuo impegno, porti alto il nome della Scuola, di questa Scuola che tanto soffre e, molto spesso, sembra non riuscire a fronteggiare le difficoltà contingenti. L’aver subito un’operazione che tu giustamente definisci di miope dimensionamento è stato il torto maggiore. Non si può assolutamente pensare di togliere la Scuola Media ad un Istituto Comprensivo, in quanto viene a cadere quella continuità che è indispensabile nella vita scolastica della persona. Non si può “fare Scuola” quando c’è frattura tra la Scuola Primaria e quella Secondaria, e nella realtà scolastica italiana tale discrepanza si vive già in modo notevole. Inoltre, avendo nella “tua” scuola adottato un metodo, sicuramente vincente in campo educativo, il danno è ancora maggiore. Gli alunni devono essere preparati ad affrontare qualsiasi tipo di disagio connaturato sia all’età che alle difficoltà scolastiche.

Ho sperato che la situazione così anomala che vive la tua scuola potesse, in qualche modo, essere aggirata. Per tale motivo, ho chiesto lumi alla ex Dirigente della mia Scuola (la Preside Francesca Falco, che è andata in pensione lo scorso anno scolastico), sperando che mi potesse dire cose “buone”, purtroppo, però, mi ha spiegato che sul piano logico e della coerenza sei nel giusto mille volte e che hai subito un torto notevole nell’anno in cui hanno tolto al tuo istituto la Scuola Media; tuttavia il “diritto” accampa le sue ragioni!

Intanto, il tuo lavoro di questi anni mi ha fatto capire che non è impossibile mettere in atto strategie utili a colmare le discrepanze che esistono nella scuola. Io da semplice insegnante mi sforzo tutti i giorni di cambiare qualcosa ed è proprio grazie all’impegno e all’entusiasmo di Dirigenti come te che penso valga la pena di lottare!

Grazie, Maria, per l’amore  e la dedizione con cui svolgi il tuo lavoro.

Mimma Visone

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Cara Maria, ho avuto occasione di conoscere nel dettaglio la vostra "situazione" in seguito ad una conversazione con Edoardo Martinelli, e ho deciso di inviarvi questo messaggio per manifestarvi tutta la mia solidarietà e per incoraggiarvi nella vostra avventura. Io personalmente condivido totalmente i metodi che sostenete e coltivate, arricchendoli della vostra esperienza, e credo che sia assolutamente giusto difenderli e combattere per un cambiamento dello stato attuale delle cose. Pertanto vi esorto a non demordere, ad essere forte e coraggiosa, a continuare a difendere ciò in cui credete e sappiate che ci sono molte persone che, in un modo o in un altro, sono dalla vostra parte e vi sostengono....
Un grosso in bocca al lupo con affetto
Pamela

 

Carissima Maria, invio la mia solidarietà per ciò che stai facendo. La scuola divisa in due, fra chi lotta e chi non si muove, fra chi chiede i propri diritti e chi si disinteressa del nostro futuro (perché è di questo che stiamo parlando ed è per questo che stiamo lottando!!!), ha bisogno di gente che non si stanchi di lottare, che non abbassi la guardia. Il rischio è sempre più alto perché la scuola è sempre più massacrata e la lotta per il bene comune rischia di orientarsi verso lo scoraggiamento dato dall'impotenza: le voci di chi manifesta sono lievi, chi le diffonde? Chi le comunica? E allora... forza Maria, forza per settembre.
Io non potrò esserci in quel giorno, ma il mio pensiero ed il mio cuore sarà con voi, perché...
I' CARE     I' CARE    I' CARE    I' CARE
e perché sortirne tutti insieme è la politica.
Un abbraccio Maria e tutta la mia solidarietà da Luana Collacchioni, insegnante e mamma. San Godenzo.  Firenze
6 Agosto 2010


Esprimo la mia solidarietà con l’opera di Marina Miceli e ne sottoscrivo l’appello.
Marcello Lamacchia
6 Agosto 2010

CittadinanzAttiva, movimento civico che da sempre difende la tutela dei diritti, si associa e sostiene tutti coloro che estendono questo concetto al principio "della libera scelta", principio fondamentale per la crescita democratica e partecipativa di ogni comunità.
p. La Rete Scuola CittadinanzAttiva Calabria
Anna Maria Serratore

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Un abbraccio grande e solidale!
Rosy

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Disegno di Lia Martinelli

L'Associazione Donne e Futuro" sostiene la continuità didattica e formativa dell'Istituto Comprensivo don Lorenzo Milani di Lamezia Terme, dando agli allievi frequentanti la possibilità di continuare la loro crescita culturale e umana in un ambiente scolastico che, in occasione del progetto "(t)essere insieme", organizzato dalla nostra asssociazione per donne e bambini zingari di Lamezia, ha dimostrato di avere un ricchissimo humus in termini di accoglienza, impegno e inclusioni sociali.
La presidente Karin Maria Faistnauer Catanese

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Oggi penso a Lamezia .... intensamente con il cuore e con la mente. Hasta siempre Maria!
Emanuela Paoli Costi e Andrea

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Anch'io tifo per Maria Miceli!
Maria Rosaria Mazzella - dirigente Ischia

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Tutta la nostra solidarietà
Centro Ricerca e Formazione don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana - Vicchio Mugello
Nanni Banchi

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Sostegno convinto a Maria Miceli.
Gegè Scardaccione e Gianfranco Zavalloni

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Esprimo la mia solidarietà per l'Istituto Comprensivo di Lamezia terme. 
De Bonis Franca, Associazione Circolo Culturale Popilia Cosenza.

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ESPRIMO MASSIMA SOLIDARIETA' PER IL PROGETTO PORTATO AVANTI DALL' ISTITUTO COMPRENSIVO DON LORENZO MILANI DI LAMEZIA. E DISPONIBILITA' PER OGNI TIPO DI IMPEGNO CHE POSSA FAVORIRE IL PROGETTO.
Roberta Greco
educatrice/pedagogista Cosenza

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Cara Maria, sono un giovane studente cosentino questo fine settimana ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere e trascorrere alcuni giorni, tra le montagne della sila, con un grande uomo e tuocaro amico Edoardo
Martinelli,che ci ha raccontato la sua storia quindi quella di Barbiana e di don Lorenzo.
Edoardo ci ha raccontato i motivi della sua lotta, per una scuola diversa una scuola che formi i giovani e non si fermi solo a insegnare quelle quattro storielle. Una scuola fatta attraverso delle esperienze di vita, una scuola senza libri di testo. 
Una scuola possibile se usciamo dalla nostra apatia e cominciamo a costruire qualcosa di concreto.
Ecco lui mi ha raccontato la tua storia quella del tuo istituto e dei tuoi ragazzi.
Probabilmente ti starai chiedendo il motivo di questa mail. Io voglio fare la mia parte per cercare di cambiare questo sistema scolastico in declino, esprimo a te e ai tuoi ragazzi la mi piena solidarietà e ti invito a continuare a lottare per il tuo progetto di scuola. La gente è con te, saluti

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firma


Forza Maria non ti arrendere, se questo mondo è ancora vivibile è perché ci sono tante persone  come te!
Angela de Cunzo - Avellino

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... il naturale evolversi dell'attuale processo educativo, debba necessariamente trovare riscontro di continuità nel prosieguo in una scuola secondaria improntata sulla realizzazione di dinamiche educative dove esperienze e sinergismi costituiscono un raro ed esemplare prodotto che risponde alle importanti esigenze di un contesto territoriale votato all'accoglienza e alla integrazione...
Giovanni Cugnetto - Ass. Sportiva GAIA - Lamezia T.

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Cara Maria Miceli, hai la mia personale solidarietà, ora cercherò di sensibilizzare le persone con le quali lavoro a Livorno su un progetto di oratorio ispirato a DonMilani e altri amici. Ciao Stella Ugazzi

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Mi associo alla nobile causa della collega Maria Miceli e di tutti gli operatori scolastici della Scuola 'don Milani' di Lamezia!
Dir. Maria Rosaria Mazzella
dirigente Scolastica Ischia

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Pubblicato il 29 Luglio 2010
Gli istituti comprensivi, com'è noto, quando lavorano bene, rappresentano la migliore realizzazione della continuità didattica per tutto il primo ciclo dell'istruzione. Un'unica direzione scolastica ed un unico collegio dei docenti seguono il percorso educativo degli alunni dalla scuola dell'infanzia fino all'orientamento per la scelta della scuola superiore. Purtroppo, in alcuni casi, le operazioni di accorpamento (dimensionamento) sono state operate dall'alto e gli istituti, pur assumendo la configurazione giuridica della "comprensività", continuano ad operare con plessi scolastici e collegi di docenti che mantengono vivi i tradizionali steccati tre i vari ordini di scuola.
Diversamente, quando si realizza un reale raccordo tra gli ordini scolastici, un profilo unitario dai 3 ai 14 anni, un lavoro sul curricolo unitario che investe i diversi ambiti disciplinari e modelli flessibili di utilizzo del tempo scuola, dell’organizzazione dei gruppi di alunni, dei prestiti professionali tra gli insegnanti.... allora siamo in presenza di una scuola davvero di qualità.
E' questo il caso, tra i tanti, dell'Istituto Comprensivo Don Milani di Lamezia Terme. E lo dimostra l'attaccamento, con la dirigente scolastica e con il collegio dei docenti, che mostrano tutti i genitori che stanno portando avanti una battaglia per evitare che i loro figli, per motivi assolutamente burocratici, debbano cambiare istituto tra le scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado.

Riportiamo, a seguire, due scritti della dirigente Maria Miceli, alla quale esprimiamo tutta la solidarietà di Scuolaincomune.
Massimo Nutini

Sono Francesco estimatore della tua scuola,  "visitando" durante questi anni della vostra realtà con il gruppo del Casale Don Milani di Torano e grazie ad Edoardo sono a conoscenza degli ultimi accadimenti- Non ti nascondo la mia rabbia nel vedere come in tutti i modi vi si voglia far fuori. Al contempo sono fiducioso! Il progetto che portate avanti, la lotta sacrosanta sulla quale poggiate le vostre rivendicazioni, che non sono egoistiche, ma portatrici di un interesse educativo e sociale per i ragazzi in primis, ma soprattutto per le famiglie, la comunità lametina e tutto il patrimonio umano che educa con voi ha il mio pieno sostegno. E poi a che servono i nostri elogi quando è la vostra stessa storia a illuminarvi.Trovo ormai che l'insulsaggine del potere politico o di qualsiasi altra natura sia visibile a tutti (alle talpe del sistema forse no) e che le vittorie prim'ancora di trovar sentenze o legittimità trovino dal basso uno straordinario consenso morale. Possa giungere a te e all'intero corpo lametino tutta la mia solidarietà, sperando di poter presenziare l'incontro di giorno 10 ed esservi utile qualora ce ne sia la possibilità!

Francesco Bitonti

 

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scrivendo a info@barbiana.it


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